Carta e Pessano scrivono al ministro dei trasporti Salvini: “siamo sui binari sbagliati, il settore rischia di deragliare”. Capacità ridotta al 50% sino al 2026, stimato danno da 90 miliardi di euro nel 2024
“Le condizioni insostenibili in cui gli operatori del settore ferroviario merci sono costretti a lavorare, senza alcun riscontro o supporto richiesto da mesi, rendono la situazione non più sostenibile. Questo crea profondi disagi al sistema industriale italiano e alle economie locali. Chiediamo con forza un intervento urgente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, per evitare una crisi disastrosa dalle conseguenze imprevedibili”.
È quanto dichiarano i presidenti di Fermerci, Clemente Carta, e di FerCargo, Mauro Pessano, in una lettera congiunta indirizzata al Ministro Salvini.
“Le continue interruzioni delle linee ferroviarie, causate dai lavori del PNRR fino al 2026 stanno determinando una riduzione della capacità di trasporto superiore al 50% nel 2024, con punte dell’80% durante i mesi estivi. A ciò si aggiungono le chiusure dei valichi alpini, tra cui il Frejus e il San Gottardo, che hanno gravi ripercussioni sull’intero sistema logistico italiano.
Questi problemi, insieme a eventi naturali come le alluvioni in Emilia Romagna e Toscana e la crisi del Mar Rosso, stanno provocando un crollo del traffico merci ferroviario, con una perdita del 3,2% nel 2023 rispetto all’anno precedente e una previsione di ulteriore calo del 6,7% nel 2024.
Il danno economico stimato per il 2024 è di 90 milioni di euro, con prospettive simili per i successivi due anni” affermano i due leader delle associazioni su categoria degli operatori ferroviari.
“Tale contesto non solo impedisce lo sviluppo del settore e il riequilibrio modale, ma rischia di compromettere l’integrità e il futuro delle imprese e dei circa 15.000 lavoratori impiegati. Ribadiamo la nostra disponibilità, in qualsiasi momento, a confrontarci con tutti gli interlocutori istituzionali per individuare e attuare immediatamente le soluzioni necessarie a superare questa crisi” concludono Pessano e Carta.